RASSEGNA STAMPA
IL SECOLO XIX - Agnoletto consegnerà documenti sulle «torture al G8»
Genova, 24 aprile 2008
Genova accoglie il Presidente per celebrare la Liberazione
Il Presidente a Genova
Plinio (An) chiede che vengano ricordati «anche
i vinti». Agnoletto (Rc) consegnerà documenti
sulle «torture al G8»
Il Capo dello Stato sarà domani alle 16,30 sotto il Ponte
Monumentale di Genova. Toccherà a Giorgio Napolitano dettare i tempi del momento di raccoglimento e riflessione al cospetto del sacrario dei partigiani caduti nella lotta di Resistenza. Quindi il corteo in centro
verso Palazzo Ducale e la visita a Villa Migone, la residenza storica dove
i nazisti si arresero definitivamente al Cnl genovese il 25 aprile del
1945.
La cittàè pronta e ha esposto diversi striscioni per ricordare la
Liberazione; il più in vista, proprio nei pressi del sacrario, recita: "Genova non dimentica". E il dibattito politico si accende: il capogruppo
di Alleanza nazionale in Regione, Gianni Plinio, ha scritto al presidente
della Repubblica per chiedergli «una parola» sui vinti; l'europarlamentare
di Rifondazione, Vittorio Agnoletto, leader del forum no global dei giorni
del G8 genovese, gli invierà i testi sulle «torture di Bolzaneto». In ogni
caso, la questura esclude che possano esserci, durante la giornata,
momenti di tensione o problemi. Il 25 aprile genovese non presenterà
contrattempi.
E la giornata si concluderà con l'incontro tra Napolitano e l'arcivescovo
di Genova, presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. La stretta di
mano avverrà nel tardo pomeriggio, durante la visita a Villa Migone, nel
quartiere di San Fruttuoso. Il presidente della Repubblica, molto
probabilmente, riserverà a Bagnasco un incontro privato, soprattutto al
riparo di giornalisti e telecamere.
La segreteria del Quirinale, intanto, appena ricevuta la copia della
lettera inviata da Plinio, ha contattato gli uffici liguri di An. Plinio
ha invitato Napolitano a ricordare, nella sua orazione, «anche il
sacrificio dei vinti come atto giusto e doveroso di pietà umana, di
civiltà e di riconciliazione nazionale». «Spero che il presidente ricordi
a Genova anche il sangue dei vinti - ha detto Plinio -. Si trattava di
italiani e alcuni di loro addirittura giovanissimi. Ciò non solo in
continuità con il suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi, che ha sempre
usato parole di commosso ricordo per tutti i Caduti e con l'allora
presidente della Camera Luciano Violante, che invitava a comprendere le
ragioni dei ragazzi di Salò, ma anche in coerenza con il suo discorso di
insediamento nel maggio 2006, allorchè parlò di superamento delle
lacerazioni della guerra civile e di rispetto di tutte le vittime».
Secondo Plinio, «a distanza di 60 anni dai tragici fatti è giunto il
momento di corrispondere al sentimento prevalente nell'opinione pubblica
che auspica il ricordo di tutti coloro che, qualunque fosse la barricata,
sono caduti nel proprio dovere ed in coerenza con i propri ideali».
Di altro tenore le parole di Agnoletto sul G8: «Quale occasione migliore
se non l'anniversario della Liberazione - dichiara - per consegnare alla
più alta autorità dello Stato la testimonianza della più grave violazione
dei diritti umani verificatasi in Italia dopo il 1945? A Napolitano,
garante della Costituzione italiana, vogliamo simbolicamente affidare la
memoria di quei giorni per i quali chiediamo ancora verità e giustizia».
Giovanni Mari